DECALOGO ESCURSIONISTI SENIORES
di ELIO CANDUSSI
Il Covid ha segnato uno spartiacque, una cesura, un confine tre due epoche storiche, con “prima” e un “dopo”. Un “dopo” che potremmo chiamare “degli eccessi”, caratterizzato dal cambiamento climatico, dai fenomeni estremi, violenti, imprevedibili, dal ritiro dei ghiacciai, dalla carenza di neve, dalle frane, dalle esondazioni di fiumi e torrenti e così via. Cose che vediamo ogni giorno ed a cui assistiamo impotenti.
Una delle conseguenze di ciò è l’iper-turismo in montagna, ma non ovunque, bensì concentrato in alcune località di gran fama ed attrattiva, ad esempio nelle Dolomiti. E tra i nuovi frequentatori delle Terre Alte si segnalano in larga misura i Seniores ovvero gli “over65”, forse spinti dalla crisi economica e dal conseguente fenomeno del pre-pensionamento. Il problema è che questi sono perlopiù sprovveduti sulle minime norme di sicurezza in montagna, ambiente per sua caratteristica ostile, che deve proteggersi dalla invasione dal turismo “mordi e fuggi”, da persone che considerano il “rifugio” come un normale ristorante di città che può offrire nel suo menù anche pesce di mare, che lo raggiungono con una comoda funivia o in macchina per un’agevole carrareccia, vestiti con normale abbigliamento da città.
Di fronte a questi neofiti della montagna si presentano dei pericoli nuovi, che loro non immaginano e perciò incolpano la “montagna assassina”, in caso di piccoli o grandi incidenti sono tranquilli di poter chiamare il 112 o il Soccorso alpino come un taxi, spesso senza una reale necessità, però con costi molto elevati per la società. Di conseguenza il Club Alpino Italiano, attraverso il Coordinamento nazionale degli escursionisti seniores ha redatto un Decalogo ad essi dedicato, dieci norme di comportamento che presentiamo qui accanto.
Sono sostanzialmente raccomandazioni di “buon senso”, considerate a prima vista banali perché valide anche per un “normale” viaggio. In effetti riflessioni su abbigliamento, attrezzatura, alimentazione, itinerario si fanno anche quando si intraprende un tour “turistico” in qualsiasi luogo d’Europa; si verificheranno gli orari dei musei e dei trasporti pubblici, si porteranno le pillole per l’ipertensione e se d’inverno abiti pesanti, ombrelle, impermeabili, ecc. Le eventuali emergenze, sanitarie o di abbigliamento ad es., si potranno risolvere “al volo”, in una farmacia o con uno squillo dal cellulare.
E in montagna??? Stessi argomenti, ma le risposte sono molto diverse, il “buon senso di città” non funziona sulle Terre Alte, la farmacia (per un cerotto, un analgesico, una crema solare 50) e il negozio alimentari (contro un calo di zuccheri) non sono a portata di mano, il segnale del cellulare spesso è debole o addirittura assente, il meteo può variare repentinamente mentre mi trovo lontano dalla macchina o dal rifugio, se mi perdo Google Maps non funziona, ecc. Il Decalogo affronta queste situazioni e fornisce dei suggerimenti che tutti sono invitati a leggere.
Ma ci sono degli aspetti spesso trascurati che sono particolarmente critici per un “over65”, in primo luogo le prestazioni fisiche sono la metà di un giovane (e quindi la resistenza alla fatica) e poi il fatto che la metà dei Seniores soffre di una patologia cronica (es. cardiopatie, diabete, problemi polmonari, ecc.) con le quali convive tranquillamente in città, ma che possono diventare serie a 2000 metri di quota, specie se ci arrivo in pochi minuti con la funivia. Come è il caso dell’ipertensione: il dosaggio dei farmaci “correttivi” va adattato, tarato per l’altezza a cui mi trovo e per lo sforzo che intraprendo.
Approfondimenti sono reperibili sul sito del CAI nel quaderno “Linee guida dell’escursionismo seniores”.
Buona lettura.
DECALOGO ESCURSIONISMO SENIORES |
La popolazione anziana in Italia è in costante crescita, gli over 65 rappresentano attualmente il 24% di essa, circa 14 milioni, dei quali 7 milioni sono gli over 75.
Nel CAI i Seniores (over 65) sono circa il 23%.
1 SOFT AND SLOW. Caratteristica dei seniores sono le escursioni con limitato sforzo fisico e con andatura lenta, così da poter apprezzare il paesaggio e la compagnia. L’escursione è scoperta nel rispetto della natura che ci ospita. L’importante non è la mèta, ma il percorso per raggiungerla.
2 ITINERARIO. E’ necessaria un’attenta valutazione dell’itinerario (dislivello, lunghezza, tipo di terreno, tempi, quota), delle previsioni meteo e del bollettino valanghe. E’ opportuno informare il gestore del rifugio sulla mèta dell’escursione e il numero dei partecipanti. L’itinerario dovrebbe essere comunicato anche ad un familiare prima della partenza. Prevedere un piano B, in caso sia necessario un rientro anticipato.
3 ATTREZZATURA. Dovrà essere idonea alla tipologia di itinerario, alla stagione ed alla quota: nello zaino inserire mappa del percorso, bastoncini telescopici, occhiali da sole e crema protettiva, copri-zaino, cellulare con ”powerbank” esterna e app ”GeoResQ”, kit di primo soccorso, fischietto, telo termico.
4 ABBIGLIAMENTO. Commisurato alla tipologia dell’itinerario, alla stagione ed alla quota. Sarà necessario un intimo di ricambio, calze, pile e giacca a vento, mantellina da pioggia, guanti, cappello/berretto/cuffia di lana, calzature robuste e con suola anti-scivolo.
5 ALIMENTAZIONE. Prevedere un adeguato apporto calorico prima e durante l’escursione, con cibo facilmente digeribile e di rapida assimilazione, come barrette energetiche e frutta secca. Porre attenzione ad un’adeguata scorta idrica. Necessaria un’attenta valutazione dell’introito di liquidi durante l’escursione (nell’anziano la sensazione della sete può essere ridotta). Evitare le bevande alcoliche. Utili gli integratori salini, salvo diversa prescrizione medica.
6 PATOLOGIE CRONICHE (es. cardiopatie, ipertensione, diabete mellito, problemi respiratori). Serve una precisa aderenza alla terapia domiciliare, ma adeguata alle mutate condizioni ambientali e di quota. Altresì opportuna la presenza nello zaino dei farmaci usualmente assunti e necessari durante l’escursione. Raccomandabile un checkup medico almeno una volta all’anno, o più volte in caso di patologie progressive e/o con una o più riacutizzazioni all’anno.
7 STATO DI SALUTE. Si raccomanda di portare con sé un tesserino sanitario, che riporti eventuali allergie a farmaci, punture di insetti o altro e la terapia domiciliare assunta quotidianamente. Da indicare eventuali recapiti telefonici da contattare in caso di incidente/malore. Prestare attenzione alle vaccinazioni raccomandate dal Ministero della Salute.
8 PREPARAZIONE FISICA. Le prestazioni di un anziano sono decisamente inferiori a quelle di un adulto di mezza età o ancor di più di un giovane. Bisognerà tenerne conto nella scelta del percorso. Anche le condizioni di allenamento andranno attentamente valutate. L’attività motoria costante ed aerobica favorisce il benessere fisico e mentale.
9 INCIDENTE. In caso di incidente che impedisca la prosecuzione dell’escursione (malore, trauma o altro evento avverso) è imperativo contattare il Numero Unico di Emergenza 112 (o il 118 ove non attivo il 112) e attenersi scrupolosamente alle loro istruzioni. In caso di piccoli incidenti (es. lievi ferite) utilizzare il kit di primo soccorso, che deve contenere tra l’altro la coperta termica di soccorso ed i farmaci specifici per le proprie patologie croniche. Tener presente che le chiamate per “negligenza” possono comportare dei costi significativi.
10 COMPAGNIA. Il beneficio di una escursione è reso ottimale se effettuata in buona compagnia e in buono stato di salute, in un ambiente naturale e con un clima favorevole, avendo sempre presente che l’escursione termina una volta rientrati a casa. Si parte e si arriva tutti assieme. Si raccomanda di riportare a casa i propri rifiuti.
Per approfondimenti consultare il Quaderno 12 del CAI ”Linee Guida per l’escursionismo seniores”
febbraio 2025
Articolo originale in Italiano.